Ue delusa dall’Italia, la terza rata del Pnrr rischia di rimanere bloccata negli uffici della Commissione

Ue delusa dall’Italia, la terza rata del Pnrr rischia di rimanere bloccata negli uffici della Commissione

Una nuova doccia fredda rischia di cadere sul governo Meloni. La terza rata del Pnrr è di nuovo sul punto di rimanere bloccata negli uffici della Commissione. Una possibilità che ieri si è abbattuta come una scure sul giro di colloqui compiuto dal ministro italiano per gli Affari europei, Raffaele Fitto. “L’assessment” dell’esecutivo europeo, infatti, ieri non era ancora pronto. L’ulteriore rinvio e lo scavallamento di giugno non è più solo un’ipotesi scolastica. I 19 miliardi destinati al nostro Paese sono quindi tuttora nel “congelatore” e non si sa con certezza quando saranno trasferiti nelle casse del Tesoro.

Ma questo stop non è un caso. È il frutto delle scelte “litigiose” di Palazzo Chigi. Non si tratta solo dell’effetto provocato dai ritardi di Roma nel rispondere alla richiesta di chiarimenti di Palazzo Berlaymont. Ma è soprattutto il risultato del clima mutato intorno all’Italia: la “fiduciosa attesa” si è ormai dissolta in una “sfiduciata delusione”.

Dalle critiche all’Europa su tassi di interesse, Mes e Pnrr espresse in Parlamento durante le sue ultime comunicazioni, ai toni decisamente più ‘soft’ utilizzati arrivando a Bruxelles per il Consiglio europeo.

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