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Il 27 agosto 1980 il DC-9 della compagnia Itavia scompare dai radar. Partito dall’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna alle 20.08, due ore dopo l’orario previsto, non arriverà mai a destinazione, a Palermo. Precipita nel mar Tirreno al largo dell’isola di Ustica, trascinando con sé 81 persone.
Un abbattimento in tempo di pace, un atto di guerra – come attesterà la verità processuale nel 1999 – dopo che nei primi anni furono avanzate le più svariate ipotesi: un cedimento strutturale, un’improvvisa anomalia della pressurizzazione, una collisione in volo, una bomba a bordo.
E proprio per tenere viva la memoria di quel drammatico episodio della storia recente nasce la “Fondazione Museo per la memoria di Ustica” su iniziativa congiunta di Regione Emilia-Romagna,