Nei “Graffi” di Roberta Scardamaglia la fugacità del tempo

Nei “Graffi” di Roberta Scardamaglia la fugacità del tempo.

Milano, nel tempo dilatato di un coprifuoco apocalittico, una macchina fotografica a zonzo per i quartieri periferici di una città di provincia del Sud ne mostra la fugacità anziché il suo ristagnare, con rapidità violenta da graffiare gli occhi.

Ed è stata questa capacità di invertire il meccanismo fotografico che ha portato Roberta Scardamaglia fin sull’importante palcoscenico del Photofestival di Milano.

Già in occasione dell’inaugurazione della sua mostra “Graffi” – esposta negli spazi espositivi della Biblioteca Gallaratese di via Quarenghi 21 dal 24 settembre al 6 ottobre 2023 – il successo riscosso dalla esordiente fotografa calabrese è stato notevole. Un esordio non casuale: per la sua prima personale, la fotografa ha infatti scelto la manifestazione milanese giunta alla diciottesima edizione che nella sua filosofia ha da sempre il progetto di accostare alle mostre di importanti autori già affermati quelle di emergenti di valore. L’autrice non si è fatta sfuggire l’occasione di dimostrarsi all’altezza delle aspettative.

“C’è una realtà là fuori che Roberta Scardamaglia conosce molto bene anche se ora, vista attraverso un finestrino, le appare come se la vedesse per la prima volta” ha detto Roberto Mutti,

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