Marche: “Le Parole della Montagna”, un Festival per chi vuole raggiungere le Terre Alte.

Marche: “Le Parole della Montagna”, un Festival per chi vuole raggiungere le Terre Alte.

La montagna è da sempre luogo privilegiato per la ricerca del sacro, simbolo di perennità e di trascendenza. Con la sua verticalità e altezza vertiginosa, con la vicinanza al cielo e l’inaccessibilità, la montagna infatti, fin dalle più antiche culture, è considerata un ponte fra il visibile e l’invisibile, dimora degli dei, via per la quale l’Uomo può elevarsi alla divinità e la divinità rivelarsi all’uomo (si pensi al Kailash, all’Olimpo, al Monte Sinai, all’Oreb e così via).
Per l’Uomo in ascolto di sé stesso, la montagna è antidoto all’orizzontalità, all’affollamento, alla velocità, cui si contrappone con la lentezza, la solitudine, la fatica, l’essenzialità. Chi si mette in cammino verso la vetta, per vivere un’esperienza personale, cerca un contatto con valori e significati che parlino un linguaggio non omologato, ma personale e trascendente.

Su questa filosofia, 14 anni fa, è nato il Festival Le Parole della Montagna, contenitore di eventi di alpinismo, filosofia, poesia, arte, cinema, letteratura, spettacolo, con ospiti di elevatissima caratura culturale e riflessioni raffinate per chi non si ferma in pianura e vuole raggiungere le Terre Alte.

Il valore aggiunto del Festival è l’atmosfera che si viene a creare, fatta di relazioni e tanta bellezza, complice il luogo dove è ambientato, Smerillo, un piccolissimo Borgo medievale, sotto i Monti Sibillini, in provincia di Fermo, arroccato sopra un crinale roccioso, dove non c’è veramente nulla e dove, sembra incredibile,

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