Il Comune di Trento aderisce al Distretto dell’economia solidale, un’agricoltura a km 0 che favorisce l’inclusione sociale


Il Comune di Trento aderisce al Distretto dell’economia solidale, un’agricoltura a km 0 che favorisce l’inclusione sociale

Il Comune di Trento aderisce al Distretto dell’economia solidale, un’agricoltura a km 0 che favorisce l’inclusione sociale.

Che ci fanno insieme il consorzio Consolida, la società Frutticoltori Trento, cinque cooperative sociali attive in agricoltura (La Rete, Progetto ‘92, Cs4, Gruppo 78 e Amalia Guardini), Città Futura (impegnata nella gestione dei Nidi), Mangiotrentino, Cantina sociale di Trento e Comune? Partecipano insieme al Distretto dell’economia solidale che ha l’obiettivo di trasformare alcuni contesti rurali in luoghi di cultura e pratica civica, economica e sociale.

Questa rete di organizzazioni mette in comune competenze differenti – agricole, sociali, educative – per costruire un modello di produzione e di consumo che rispetti la natura e le caratteristiche dei singoli luoghi e insieme valorizzi le potenzialità inclusive (sociali e lavorative) dell’agricoltura per le persone fragili. Per esempio a Trento, su due ettari della fondazione Crosina Sartori, è già in corso la coltivazione di ortaggi da parte di Tuttoverde, impresa sociale che provvede anche alla produzione di piantine biologiche in serra. A Mas del Gnac di Isera c’è un laboratorio di trasformazione, a Rovereto, Civezzano e Pergine altri luoghi di produzione e insieme di inclusione: in una logica artigianale, l’obiettivo del Distretto non è la quantità, ma la qualità che rispetta i tempi della natura e delle persone, anche quelle fragili.

Il Distretto dell’economia solidale intende rafforzare il sistema promuovendo la vendita dei prodotti delle cooperative che,

 » CONTINUA A LEGGERE