Dal Cremlino ancora un cambio di rotta. L’obiettivo è vincere la guerra
Ancora un cambio di rotta al Cremlino. L’obiettivo è quello di contrastare la controffensiva ucraina e vincere la guerra. Il presidente russo Vladimir Putin ha rivoluzionato gli alti ranghi dell’esercito russo: Valeriy Gerasimov, generale russo e Capo di stato maggiore generale delle Forze armate della Russia, è stato rimosso da capo delle operazioni in Ucraina.
Da sottolineare che Gerasimov è il padre della «guerra ibrida», discussa teoria elaborata dall’alto ufficiale che prevede di attaccare l’avversario non solo sul piano militare ma anche su quello economico, cognitivo, tecnologico e informatico facendo largo ricorso a procedure non convenzionali.
Valeriy Gerasimov, 67 anni, diplomato alla Scuola superiore di comando di Kazan, mantiene formalmente la carica di capo dello Stato Maggiore, ma «non è più coinvolto nella risoluzione dei problemi al fronte», scrive Rybar. Secondo Rybar, a prendere il suo posto è il colonnello generale Mikhail Teplinsky: un anno fa ha assunto l’incarico di comandante delle truppe aeree e ad aprile è diventato vicecomandante del raggruppamento in Ucraina, è ora responsabile dell’effettiva guida delle truppe.
La notizia che Teplinsky è di fatto a capo dell’operazione al posto di Gerasimov è stata confermata da Romanov Lite sabato 8 luglio.
Secondo la stampa russa, il pretesto per i licenziamenti su larga scala nelle Forze Armate russe è stato l’ammutinamento del Gruppo Wagner, in seguito al quale gli investigatori e i rappresentanti militari russi hanno assunto sia la guida dell’amministrazione militare che i comandanti delle singole unità.