Alla Casa Circondariale di Castelvetrano il via al progetto Animus “Teatro in carcere”

Alla Casa Circondariale di Castelvetrano il via al progetto Animus “Teatro in carcere”.

Trapani, Premesso che il valore del lavoro teatrale in carcere, i suoi esiti artistici e il suo ruolo nel trattamento rieducativo rappresentano ormai un patrimonio di acquisizioni consolidate; il teatro, nei luoghi reclusi, non è solo attività di svago, ma svolge un importante valore terapeutico, agisce nel profondo e implica un percorso di consapevolezza che è individuale e collettivo allo stesso tempo, l’attività laboratoriale del teatro incide profondamente su chi lo pratica.

In molti istituti di pena l’attività teatrale viene impiegata come metodo che favorisce l’inclusione sociale, tra l’istituzione carceraria e la società civile, con particolare attenzione al risultato, riscontrato nella diminuzione della recidiva da parte dei detenuti che si dedicano al teatro, dove si attesta al 6%, rispetto al 65% di chi non ha mai partecipato, e una volta uscito, ritorna a commettere reati. I laboratori teatrali in carcere si rivelano inoltre un’attività in grado di colmare il senso di impotenza e di disistima in cui il detenuto si ritrova a causa dell’assenza di stimoli, del tempo trascorso, del senso di inutilità e di perdita della propria identità.

Alla luce dei benefici rieducativi sopra narrati,

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